Mik ha detto...
Qualcuno si arrampica sugli specchi per giustificare l'operato, in alcuni casi le malefatte, del suo dominus, del suo padrone, del suo referente politico, per edulcorare la verità, per renderla meno vera e più verosimile, per cercare di mostrare che in quel che si è detto non c'è solo quel che si è detto ma c'è anche dell'altro, di non detto, o che in quel che si è detto c'è solo quel che si è detto e basti questo.
Qualcun altro si arrampica sugli specchi, sui vetri che sembrano specchi, per necessità, perchè non ha trovato di meglio nella sua vita, perché gli piace stare sospeso nel vuoto, forse perché è un po' guardone, voyeur come dicono quelli che la sanno lunga, e trova modo di unire l'utile al dilettevole.
Sono entrambi lavori di pulizia. Nel primo caso si usa la lingua, nel secondo ci vogliono almeno un secchio e un panno.
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